Daniela Bartoli

Dott.ssa Daniela Bartoli

Supervisioni

Lo psicoterapeuta di approccio gestaltico, fonda la sua formazione su tre aspetti principali: una buona base teorica, un processo di formazione personale e la supervisione.

Quest’ultimo aspetto quindi, si configura come passaggio cruciale nell’acquisizione delle abilità e capacità dello psicoterapeuta.

In Gestalt si raccomanda di portare in supervisione i primi casi clinici seguiti, in modo che il confronto con un terapeuta più esperto, aiuti lo psicoterapeuta in formazione, o alle prime armi, a sottrarsi all’ansia da prestazione, al desiderio di potere e di controllo, alla seduzione della gratificazione narcisistica nonché alla possibile risposta aggressiva verso i pazienti che “non guariscono”.

La supervisione non è un modo per rendere conto ad uno psicoterapeuta più esperto del proprio modo di condurre i trattamenti e, nella  supervisione, il compito di quest’ultimo non è di insegnare, valutare o controllare modalità “giuste” di lavoro e colmare l’ignoranza del terapeuta; al contrario con la supervisione, il terapeuta esperto aiuta il supervisionando nell’acquisizione della necessaria consapevolezza, affinché sia in grado di riconoscere e governare il proprio sentire in maniera funzionale alla psicoterapia che sta conducendo, imparando a gestire anche le modalità più nascoste e quindi più insidiose del proprio carattere e del proprio modo di stare al mondo, attraverso risposte emozionali prima ancora che comportamentali.

L’attività di supervisione quindi, anche se maggiormente indirizzata agli psicoterapeuti ancora in fase di crescita, non è però esclusiva per loro, ma è raccomandata (e raccomandabile), pur in misura e con frequenza minori, anche per i professionisti esperti che, per casi  particolarmente impegnativi o situazioni personali delicate, ne sentano la necessità.

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Da anni, in qualità di Didatta F.I.S.I.G., la Federazione Italiana delle Scuole e Istituti di Gestalt, mi occupo di supervisionare allievi terapeuti in formazione e colleghi, giovani ma non solo, che desiderano proseguire il lavoro iniziato nella psicoterapia personale, entrando in contatto con quelle sensazioni ed emozioni che potrebbero interferire con il processo terapeutico.